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Ussat e la fratellanza silenziosa

Questo post è pensato per tutti i cercatori di Verità!

Oggi non vorrei insistere con tanto bla-bla perchè sento di dover riportare piuttosto le mie emozioni e diffondere attraverso giuste parole il senso del mio viaggio ad Ussat, che per me è stato all’insegna dell’Amore e della fratellanza.

La foto qui sopra è presa da questo sito di ottimi fotografi.

Ussat le bains
è un paesino nella valle dell’Ariege che è misteriosa ed incredibilmente serena. Questa amplia valle circandata dai Pirenei ha la caratteristica di essere una vera culla, una pianura piatta (era un antichissimo lago) abbracciata da morbidi monti pieni di grotte. In queste grotte i “miei” avi CATARI stavano rintanati (ai tempi c’era l’inquisizione!) per compiere il loro speciale percorso eremitico di iniziati.

Antonin Gadal è per tutti noi allievi del Lectorium Rosicrucianum un messaggero e un punto saldo a cui riferirsi in caso di smarrimento. Considerato il patriarca della Fraternità catara, precente al Lectorium Rosicrucianum, ha tramandato ai nostri fondatori la sua visione chiara di quel che erano i catari e del loro percorso interiore. Questo loro lavoro effettuato in armonia con lo Spirito è stato ed è un regalo per tutti noi amanti della Gnosi attuale!

La Conferenza internazionale del Lectorium Rosicrucianum quest’anno è stata per me di un’importanza concreta e reale. Direi che quest’ultima mi ha colpita ancor più di quella del 2006, che nonostante fosse la mia prima Conferenza ad Ussat, mi rimase più lontana dal cuore.
Quest’anno, invece, oltre ad emozionarmi sinceramente al ricordo dei Perfetti catari bruciati dall’Inquisizione, mi sono sentita invasa dal bellissimo spirito comunitario ed di Unità che permeava tutti noi. Ed è questo il valore che dai catari dovremmo riportare a casa nostra.

Il senso di fratellanza e di uguaglianza è alla base dell’Amore.

E loro collaboravano in armonia senza lotta e senza compromessi. Le donne erano rispettate e ad esse il cammino non era escluso, conoscevano le piante e curavano gli ammalati, ci si aiutava l’un l’altro e la forza interiore era il collante della comunità. Erano pronti a morire per la loro Fede: si dice che un grosso numeri di Perfetti (più di 200), rifugiati nel castello di Montsegur, si gettarono nel fuoco inquistitorio pur di non smentire la propria fede: essendo ormai trasfigurati stavano “solamente” rinunciando all’involucro chiamato “corpo”.
A me questo colpisce. Tanto e in modo profondo!

La foto sopra è presa da qui.

… io, cavolo, fatico a non dipendere dal desiderio di possesso (le scarpe, le cose belle da accumulare)… ma sopratutto fatico ed inorridisco all’idea di vincere la mia atavica paura con la P maiuscola! Sapete qual è?
La PAURA DI MORIRE di sparire di non esitere. Ecco cosa amo del popolo cataro la cui forza interiore e il cui stato di coscienza erano talmente elevati da non avere DUBBI! E’ la loro forza interiore che amo, che stimo e alla quale vorrei tendere! Ben inteso: non perchè vorrei morire, ma per potermi liberare in fretta dei miei grossi fardelli, karmici e non! Pensate che i catari si “purificavano” in circa 4 anni…. a noi oggi serve tutta la vita!!!!

Evviva la loro forza!

Una forza talmente potente il cui frastuono ha zittito tutto attorno!
Dovreste, voi tutti, sentire che meraviglia e che stupore si prova di fornte al Dolmen di Sem….

Un luogo druidico reso fulcro sacro anche dai Catari. Dalla cima si abbraccia tutta la valle e in batter d’occhio si ha l’impressione di toccare il Cielo in un sol sospiro.

Socchiudendo gli occhi ci si immagina ascendere in alto come Icaro e la certezza (o il desiderio) di Vittoria è così forte da non aver più nessun dubbio in cuore!

Tra l’altro, avete mai notatto che anche la Nike di Samotracia (Vittoria alata) tende all’infinito proprio facendo leva su di un un grosso Dolmen, che appare come una barca?! Amo trovare queste coincidenze! Che magia! Che grandi i vecchi greci, anche loro la sapevano lunga! 🙂

Evviva la nostra forza!

Presto vi racconterò della convivenza edificante nello chalet con Cristiana, Laura e Daniele, della passeggiata verso il Tempio, delle grotte catare e della nostalgia delle mie bimbe. Oggi vi saluto così, con un pensiero positivo e di amore.

Per chi non la conosce ancora, ecco questo scritto meraviglioso che ci è stato letto all’interno della grotta di Lombrives tra brividi, lacrime e un grosso sentimento reale di Unione.

LA CHIESA DELL’AMORE

La Chiesa dell’Amore non ha struttura, solo comprensione. Non ha membri, a eccezione di coloro che sanno di farne parte. Non ha rivali, poiché non nutre spirito di competizione. Non ha ambizione, punta solo a servire. Non conosce frontiere, poiché l’amore non lo fa. Non si ripiega su se stessa, ma cerca di arricchire tutti i gruppi e tutte le religioni. Riconosce i grandi insegnamenti di ogni epoca, che hanno manifestato la verità dell’amore. Coloro che ne fanno parte praticano la verità dell’amore con tutto il loro essere. Coloro che ne fanno parte lo sanno.

Non cerca di insegnare ma di essere e, grazie a questo stato, di dare. Riconosce la terra intera come un essere vivente di cui tutti facciamo parte. Riconosce che è giunto il tempo per l’ultimo rivolgimento, lontano dall’egocentrismo, in un ritorno volontario all’unità. Non si fa conoscere parlando ad alta voce, ma lavora nel libero dominio dell’essere. Saluta tutti coloro che hanno illuminato il cammino dell’amore e gli hanno dato la loro vita. Nei suoi ranghi, non conosce gerarchia né rigida organizzazione, poiché ciascuno è uguale all’altro. Non promette ricompense, né in questa vita né in un’altra, se non la gioia di essere nell’amore.

I suoi membri si riconoscono dalle loro opere e dal loro essere, e dai loro occhi, e da nessun altro segno esteriore, se non un caloroso abbraccio fraterno. Non conoscono paura né onta e la loro testimonianza sarà sempre valida, nei buoni come nei cattivi momenti. La chiesa dell’amore non ha segreti, misteri o iniziazioni, se non una grande comprensione del potere dell’amore e del fatto che, se lo vogliamo, il mondo cambierà, ma solo se prima cambiamo noi stessi. Tutti coloro che sentono di farne parte le appartengono. Appartengono alla Chiesa dell’Amore.