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spunti e riflessioni per crescere bimbi sani e sereni

Storie di farfalle morte.

In questi giorni il tema della morte è tornato a galla con l’incontro in giardino di una piccola farfalla marrone… nei suoi ultimi momenti di vita.
Nella speranza di rimetterla in forze, io e le bimbe le abbiamo fatto un letto di conchiglie e fiori… le abbiamo anche dedicato una canzone allegra!
Poi è morta e la abbiamo portata con noi in Italia per un week end di ritiro spirituale, dove è stata sepolta in un posto che amiamo molto.

la nostra farfallina morta

La nostra farfalla morta nel suo bellissimo letto

Ieri, a Varese, ne abbiamo incontrate molte. Di farfalle morte, dico.
Devo ancora decidere se mai apprezzero’ un museo con farfalle spillate, comunque sia… erano bellissime!!!

Museo Civico di Archeologia, Varese.
http://www.cspa-va.it/home.html

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Farfalle al Museo di Archeologia di Varese

E voi, apprezzate i Musei con animali imbalsamati o siete sensibili amanti della natura viva e libera come me?!
Un abbraccio a tutti!
Vi auguro occhi speciali per vedere le cose belle fin nel profondo!

 

Claudia

Ciao a tutti!
Come avrete immaginato sono indaffaratissima e per voi scrivo sempre meno. Uffa!!!
Il mio nuovo shop CLAUDIANANNIFINEART mi ha rapita (esistono vittime di Etsy, ne sono cosciente) e son sempre di corsa tra un pranzo da preparare e una commissione da fare.

Devo vivere questa esperienza in modo profondo e attento!
Il mio obiettivo sarà quello di non venire risucchiata dai social media, estremamente necessari a far partire tutta la baracca! Ho appena scoperto che su FB si possono “programmare” i post: geniale! 😉
Cerchero’ quindi di districarmi dalle reti di internet e  dovro’ saper dosare cosa e per quando devo fare.

Vi avviso subito che il blog seguirà tale processo di trasformazione ed  insieme a me crescerà e cambierà!

Insieme all’arte e alle ricettine vegetariane/vegane ogni tanto vi raccontero’ di me (come sempre tranquilli) e condiro’ il tutto con la mia pittura!!!

Già! Ora dipingo spesso e questo ormai è parte del mio essere quotidiano: sono donna-mamma-artista-blogger! Questo blog sarà la mia vetrina, il mio mondo di condivisione!

Accoglietemi dunque in questa nuova veste di racconta storie, la mia famiglia è stata avvisata di questo intento divulgativo e presto vederete come questo potrà essere stimolante!
Vi piacciono le sante manine di Diana mentre preprano un sanissimo piatto vegan?! Fiorellini di ceci su letto di barabietole gratuggiate (i ceci bio, secchi e poi bolliti please!)
Amo tantissimo vedere come la creatività dilaga senza freni quando tutto scorre secondo l’armonia e un principio di amore generale!
Lei poi è cosi’ “spugna”. Se io dipingo anche lei mi imita e disegna, colora e crea… piatti meravigliosi come questo!

Diana e i suoi fiori di ceci su barbabietola grattuggiata

Bon bon vegan con datteri

Da qualche settimana nella nostra casa si va avanti con la forza dei datteri.
Per la colazione e le merende ne mangiamo tanto e stiamo sperimentando molte varianti di buonissime palline di datteri frullati!
Mille sono le possibilità, tante quante i tipi di frutta essiccata da abbinarci.

Le varianti vegan sono molte: l’origine di questi dolcetti è indiana e grazie al cielo, l’Oriente offre sempre un sacco di ispirazione a tutti noi pro-vegan!
C’è chi le fa con la base di semolino o farina di ceci, chi usa la tapioca… se vi ho incuriositi vi invito a cercare la vostra formula preferita!
Nel frattempo ispiratevi guardando queste ricette raccolte su Pinterest: vegan indian sweet. I nomi di questi dolcetti sono infiniti e molto divertenti, cambiano nome a seconda degli ingredienti ma solitamente sono Laddu (Laddoo). Dolci speciale pensati per le feste appunto a base di farina, zucchero e frutti secchi.

Partendo dal presupposto che chi cerca merende vegan sia anche l’acquisto BIO, consiglio comunque a tutti voi di non comprare i datteri di colore chiaro, ma di scegliere quelli morbidi, scuri e BIO… che non sono stati trattati e lavorati. Per fare questi che vi propongo non serve zucchero aggiunto, né farina di vario tipo. Se amate le spezie potete aggiungerne a volontà: cardamomo, curcuma per il giallo e le sue proprietà ecc.

OVVIAMENTE SE AVETE FIGLI FATE QUESTE PALLINE GIOCANDO CON LORO, SI DIVERTIRANNO TANTISSIMO!

Scegliete gli altri ingredienti e frullateli tutti insieme nel mixer per qualche minuto fino a sminuzzare tutto finemente. Se l’impasto dovesse risultare troppo “secco” potete aggiungere poca-pochissima acqua, otterrete un impasto piu’ appiccicoso e modellabile. Dopo di che formate con delicatezza le palline del diametro di circa 3-4 cm ricordandovi di farlo con le mani bagnate.
Qui sotto vi elenco i possibili abbinamenti, tutte ricettine a base di datteri velocissime e molto golose!

DATTERI + ALBICOCCHE SECCHE BIO + MANDORLE TRITATE BIO
DATTERI + BANANE ESSICCATE BIO + NOCCIOLE TRITATE
DATTERI + COCCO IN SCAGLIE
DATTERI + UVETTA + PINOLI

Alcune informazioni sul dattero
“I frutti della palma da dattero, molto calorici per l’alto contenuto di zuccheri (quasi il 70%), contengono diverse vitamine (B1, B2, B3, B5, B6 quindi molto utile anche in caso di anemia, vitamina A, vitamine K) che, però, in buona parte vanno perse durante l’essicazione. I datteri freschi sono un alimento molto energizzante e reintegrante dei sali minerali e, pertanto, sono consigliati a chi pratica sport, ai bambini e per chi ha una vita molto attiva in generale. E’ molto ricco di potassio (ne contiene più delle banane!) e quindi aiutano a equilibrare il livello di liquidi nell’organismo, oltre a contribuire a mantenere in forma funzionamento del sistema cardiovascolare. Le calorie fornite da 100 grammi di datteri secchi sono 282; per i datteri freschi scendiamo a 142 calorie per 100 grammi.”
“Nella gastronomia dei paesi d’origine i datteri non vengono necessariamente consumati con piatti dolci, come avviene nei paesi occidentali, ma costituiscono un alimento base nella quotidiana e sono pregni di valenze simboliche e rituali. La cucina araba li mescola alle insalate e a certi cuscus, mentre in India entrano nella composizione di alcuni curry; naturalmente, vengono anche canditi e farciti e, non ultimo, distillati per ricavarne liquore e acquavite. Non dimentichiamo che durante il Ramadan, al tramonto del sole, si è soliti mangiare datteri con yogurt o latte.” (fonte Gustoblog.it: Tutto sui datteri).

Dunque buon divertimento e ricordatevi sempre di trovare strategie alternative alle solite merendine confezionate, le possibilità sono infinite e golosissime!
E poi che gioia far conoscere gusti e culture diverse ai propri figli anche stando in casa!
Noi amiamo viaggiare ma anche dalla cucina si puo’ trovare la giusta direzione per un futuro viaggio… per quanto mi riguarda sicuramente sarà verso l’India!

 

Un saluto a tutti amici lettori!
Namasté!

merende sane facilissime!

In Svizzera esiste una legge federale che vieta le merende dolci a scuola. Si, è una roba da svizzeri: rigorosa e un po’ limitante.
Ma dopo la prima riunione di classe questa legge mi ha fatto reagire, nel bene e nel male.
Ecco la mia reazione (buona) che dedico a tutte le donne in cerca di sane alternative alimentari per i propri figli.

La reazione meno bella è quella che mi fa sentire in gabbia, limitata e costretta dalle mille regole svizzere: e se preparassi una torta dolce per la merenda di Diana sarei considerata una fuorilegge?!
Per fortuna ho un sano spirito libero che mi emancipa da queste costrizioni! 😉

 

Il punto:
Di cibi pericolosi ce ne sono moltissimi. La maggior parte mirano a soddisfare la fetta di mercato a me piu’ sensibile, i bambini.
Le merende e le bibite in questione sono veloci da consumare, dolcissime e quasi sempre al cioccolato. Il problema maggiore non è solo nella qualità degli ingredienti che contengono, ma nella loro caratteristica di creare dipendenza.
Non parlo di una dipendenza psicologica (c’è anche quella, come se il bimbo smettesse di credere nella bontà dei frutti della natura e non volesse niente altro che roba di gusto dolce) ma anche una dipendenza fisica a quel tipo di energia: immediata e dalla poca resistenza. In effetti se ci fate caso le merendine non “riempono”.

Lo zucchero non è sano ed è ovunque.
Il grasso viene lavorato in modo assurdo e ci fa male.
Il sale è sempre troppo e troppo nascosto.

Non vorrei essere considerata un’estremista, non sono ancora una crudista, ma nascondo male la mia attitudine alla salute!
La mia è proprio una passione e quando il tema del post riguarda l’alimentazione mi informo e studio per davvero!

Partendo dal post I 5 INGREDIENTI RAFFINATI DI USO COMUNE CHE CI STANNO AVVELENANDO (fattaccio.org) e dalla selezione attenta delle vegan ricette di Veganblog.it, oggi vi scrivo una guida alle merende sane e complete.
In fondo sono 6 anni anni che ne preparo per le mie bimbe! Non dimenticate la mia connessione al mondo antroposofico (con l’asilo Steineriano), una sicurezza in quanto scelte sane!
L’idea antroposofica è che lo zucchero e tutti i cibi raffinati in genere facciano male! Si cerca di mangiare integrale e di roteare settimanalmente 7 cereali diversi. Si dice che i bimbi debbano fare colazioni super nutrienti, da RE!
Per le colazioni: cereali integrali, il quark, le olive, la ricotta, il latte (no ai biscotti di mattina). No ai dolci di mattina, si alla frutta per la merenda pomeridiana. Siccome poi al pomeriggio (dopo le 15) inizia l’attività epatica possiamo introdurre senza sforzi per il corpo anche i famosi carboidrati, gli amidi e gli zuccheri della frutta, appunto!
Gli antroposofici che conosco non sono nemmeno tutti vegetariani, ma l’idea di esserlo è nel pensiero di Steiner e consiglio a tutti di vincere il tabu’ per il quale ai bimbi serva la carne o il pesce per crescere forti! La mia bimba di 6 anni è al 97percentile da quando è nata, è sana e fortissima! Il suo corpicino è privo di antibiotici, ormoni e tutte le schifezze di cui nutrono le povere mucche e non solo loro.

Dunque oggi vi raccomando merende home made senza zucchero, biologiche, integrali (saziano di piu’) e con frutta o verdurine di stagione.

 

Ecco alcune trucchetti:

Per sostituire il burro o la margarina provate a fare questo composto di Sfisfi, veganchef di Veganblog. Nel suo post Lotta all’olio di palma trovate la ricetta per una buona crema di base. E se verrà buona perché non proporre una fettina di pane integrale home mede con una sana alternativa al burro o alla piu’ elaborata margarina?! Non essendo vegan ed avendo a disposizione del burro d’alpeggio io non l’ho ancora mai provata, ma di sicuro la preparero’ per me pensando al risparmio di calorie! 😉

Per sostituire lo zucchero esistono tante soluzioni: succo di agave, sciroppo di acero, lo sciroppo di riso, il succo concentrato di mela o uva, lo sciroppo ricavato dai datteri (fonte incredibile di ferro), miele per i non vegan ecc.

Usate la farina macinata fresca oppure integrale bio. Se integrale è giusto che sia bio perché se cosi’ non fosse insieme alla fibra esterna introdurreste nel vostro pancino anche i pesticidi ecc. E non è buono!

Usate un sale integrale.che a differenza del sale ottenuto industrialmente, presenta, oltre al cloruro di sodio, un contenuto da non sottovalutare di sali minerali come calcio, magnesio, potassio, ferro, rame e iodio” (ilfattaccio.it)

Imparate a panificare! E’ semplice e svincola dalle merendine! Potreste imparare piano piano insieme ai vostri figli, per me è andata proprio cosi’… dall’asilo a casa! E poi nessun limite alla fantasia: panini all’uvetta, panini ai semi misti, al sesamo, ai cereali, pane all’olio ecc. Il lusso: imparare ad impastare con la pasta madre! 😉 Esistono anche gli spacciatori di pasta madre! Eccoli: pastamadre.blogspot.it Geniali! Qui un po’ di ricette base.

Grassi idrogenati: sostituiteli con gli oli vegetali spremuti a freddo.

 

 

Raccolta di 10 merende vegan/vegetariane veloci e sane
Alcune ricette le ho prese da Veganblog.it e da Vegachef.it

 

1 Crema di pera e mandorle: sbucciare la pera, tagliarla a pezzetti e frullarla. Versare la mousse in una coppetta e spolverare con la granella di mandorle precedentemente pestate.
Questa è ideale per i piu’ piccolini che hanno tempo per una merenda al cucchiaio.

2 Crema di banane al cacao: sbucciare la banana matura, schiacciarla con una forchetta in una terrina, aggiungere del latte vegetale, il cacao in polvere ed eventualmente un dolcificante.
Ottima da spalmare su biscotti o pane home made.

3 Crema di patate dolci: bollire una patata, schiacciarla con una forchetta. Unire il composto al latte vegetale o allo yogurt che preferite ed emulsionate.
Oppure seguite il link alla mia ricetta Dolcetto per Edith. E’ buona anche per le mamme!

4 Bento di frutta e verdura: qui su Bentoriffic’s bentos (board di Pinterest) trovate mille idee per piccoli bento a base di frutta, verdurine e cereali.
I bento sono piccoli contenitori (giapponesi) per pranzi o merende divertenti e sane!

5 Pane home made e nutella vegan by VegaChef: 200 gr di nocciole tostate e tritate, 400 gr di cioccolato fondente sciolto a bagnomaria, 1 cucchiaino di malto di riso e 2 cucchiaini di olio di mais.
Frullate tutto finché’ non diventerà’ una crema omogenea e poi spalmatela su gallette di riso oppure usatela per farcire una bella crostata.
6 tanta acqua e infusi: di rooibos, tiglio, lavanda, melissa ecc. Possibilmente senza zucchero! 🙂
Ogni tanto un succo di frutta bio puo’ piacere, ma l’abitudine a bere acqua o una tisana naturalmente dolce non è male, anzi! C’è chi con la scusa del “tanto è bio” sceglie di far bere litri e litri di latti vegetali sostituendoli all’acqua, ottenendo l’effetto di stimolare l’abitudine al dolce eccedendo nel bilancio nutrizionale. Il latte vegetale ha alti valori nutrizionali e puo’ far parte di una sana merenda se bilanciata da frutti.
7 Mandorle tostate (ok tuta la frutta secca): meglio se bio e pelate. Tostate le mandorle in padella con cumino, curcuma e tamari. Se i bimbi amano il piccante usate un buon mix curry.
Questa ricetta la devo a Natalie, amica e conoscitrice di ottimi spuntini! 🙂
8 Carote: sceglietele bio da mangiare con la sottile buccia, proponetele a rondelle o a bastoncini. Le bocche piccole amano piccoli pezzetti alla volta!
All’asilo le abbinano spesso all’uva passa dolce di natura.
Le carote sono utili soprattutto a tutti quei bimbi che sognano e hanno la testa molto “in aria”. Vengono dalla terra e mantengono i bimbi ben ancorati a terra!
9 crespelle vegan: seguite le indicazioni di ValeVico e delle sue crespelle vegan ne La colazione dei campioni; da farcire arrotolandole con marmellate o formaggio quark, di mattina…
Oppure ottime anche per cena con besciamella e spinaci, ricotta e noci ecc.
10 Birkermuesly: io lo faccio con 1 litro di latte intero bio, 1 vasetto di yogurt intero e naturale bio. Li mescolo con un cucchiaio di legno e li lascio nella yogurtiera
(o sul termosifone avvolto in una copertina) per un giorno interno, a temperatura costante, 40°C circa.
Una volta ottenuto altro yogurt lo dolcifico un pochino con crema di datteri ed aggiungo fiocchi di avena integrali, uvetta, un cucchiaio di marmellata di pesche, pesche fresche a pezzetti e basta.
La nostra versione invernale è con piu’ frutta secca, al massimo aggiungo le banane a rondelle. il segreto è farne tanto e conservarlo in frigo. Il giorno dopo è ancora piu’ buono!
A noi fa impazzire e da quando lo facciamo tutte e tre insieme le bimbe lo mangiano piu’ volentieri! Si divertono a riconoscere i fiocchi e i frutti vari!
Buone sperimentazioni in famiglia!
Prendete coraggio e provate queste belle alternative!
ciao a tutti!

Quando i bimbi si interrogano sulla vita….

Perché viviamo? Questa è una di quelle domande profonde che i bambini pongono ai genitori.
Chi cerca il significato della vita, della sua stessa vita, è anche in grado di parlarne ai bambini.

 

Mamma, perché viviamo?
La domanda coglie la mamma di sorpresa. In mezzo al frastuono del tram, la domanda risuona in maniera forte e chiara. E tutti i passeggeri presenti la sentono, e attendono con curiosità la risposta della mamma, proprio come il bambino. La tensione nell’aria è quasi tangibile. La mamma riflette: Che cosa posso rispondere adesso? In una circostanza di questo tipo. E poi, esisterà mai una qualche risposta? E se cambiassi distrattamente argomento? Possiamo parlarne più tardi, amore mio…

I bambini chiedono, hanno molte domande da fare. Non appena diventano in grado di parlare e di esprimere i loro pensieri, iniziano a chiedere ai genitori, ai nonni, ai professori, e sì, anche alla persona seduta di fianco a loro nel tram, bombardandoli di domande. Vogliono che gli adulti li spieghino il mondo. Mostrami! Dimmi! Come, perché? Perché no?

 

Ma le risposte?!
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In cerca di risposte
A queste domande profonde e di una portata così vasta, gli adulti non hanno una risposta immediata, nell’ipotesi che ne abbiano una. A volte reagiscono confusamente, oppure in modo ostile: “Smettila di fare così tante domande”; “Non fare domande così stupide”. Altre volte, invece, si meravigliano: “Cosa posso dire? Come posso dirlo?” Improvvisamente, ogni singola parola diventa molto importante, poiché sono domande importanti, che riguardano la vita. Domande pressanti che è la vita stessa a porre, e che le persone a loro volta pongono alla vita, per il solo fatto che vivono.

“Viviamo per poter crescere“, spiega la madre nel tram. “Come un piccolo bruco che diventerà una splendida farfalla. O, come un fiore che si volge verso la luce del sole, in modo da poter fiorire“. Esistono molte immagini che aiutano a spiegare. Quando si cerca una risposta, ci si può rifare alle esperienze personali o familiari, alle conoscenze, alla religione, alla Bibbia o ad altri scritti sacri, alla natura o alle scienze, ai libri ed alle favole.

Oppure si può cercare la risposta dentro di sè.

 

Da cuore a cuore
Le domande dei bambini possono far ricordare qualcosa, toccare qualcosa che è nascosto molto profondamente nel cuore, perché si trattano di domande poste da cuore a cuore, che richiedono una risposta da cuore a cuore. Esistono cose più grandi dell’uomo. Chi ne ha fatto l‘esperienza, può parlarne anche ai bambini. Chiunque abbia cercato le risposte dentro di sé, può stimolare il bambino a trovare il proprio sentiero nel suo essere interiore, e a seguirlo.

Su questo sentiero esistono tutte le risposte della vita e possono essere scoperte. Compresa la risposta alla domanda: Perché viviamo? L’uomo che ha compiuto un viaggio all’interno del proprio essere interiore può rispondere, nel seguente modo, al bambino che gli chiede spiegazioni: “Sì, Dio esiste. Ognuno sulla terra diventerà un giorno un maestro costruttore di Dio, un essere che partecipa alla costruzione della grande creazione di Dio stesso.

 

Tutti quanti abbiamo una missione di vita
Una persona di questo tipo ha appreso che ognuno di noi ha una sua missione, un compito individuale da realizzare. La vita consiste nel trovare questo compito e nel lavorare su di esso. Tale compito non ha a che fare soltanto con se stessi, ma riguarda sempre anche le persone che si conoscono e quelle che ancora non si conoscono.

“Se vuoi trovare il compito della tua vita, chiediti cosa puoi dare a queste persone” dice la madre. Questa è l’informazione più importante che possa essere trasmessa ai bambini in cerca di risposte. Colui che segue questa idea, scoprirà che le persone hanno bisogno di lui in molti modi differenti. “Tu sei indispensabile per i tuoi simili“, è una conoscenza che può maturare anche nei giovani.

 

 

 

Dal sito http://it.rosenkreuz.de/ vi consiglio questa bella letturina come riflessione per il week end, nel mio caso interamente in famiglia!

 

il mio bambino è pronto per la scuola?

Dopo la serata trascorsa un mesetto fa alla Scuola Steiner, oggi seguo l’impulso di condividere con voi il bel messaggio di responsabilità che il maestro ha trasmesso a noi genitori di bimbi in crescita….

La serata è stata centrata sul tema dell’entrata a scuola e sulla presentazione dell’approccio educativo antroposofico, steineriano. Abbiamo sentito bellissime parole sullo sviluppo armonico dei bimbi e dei loro corpi sottili, dei tre settenni (0-7, 7-14, 14-21) che ci portano all’eta adulta e di come si dovrebbe assecondare questo sviluppo del tutto personale… senza mai forzare la diverse fasi di crescita.

Innanziutto premetto di amare molto l’approccio educativo di Steiner, riassumibile in uno sguardo consapevole verso il dentro e il fuori, nel bambino e in noi.
E’ proprio il tipo di sguardo che fa di Steiner un uomo speciale, dal compito e dal ruolo importanti. Non a caso, il suo pensiero abbraccia tutte le questioni dell’uomo, spazia dalla musica alla figurazione, dall’agricoltura (biodinamica) alla pedagogia, appunto.

Nonostante il fascino dell’ANTROPOSOFIA ho alcune resistenze nei confronti di questa scuola, sopratutto riguardo l’aspetto religioso: avendo una fede ormai chiara (sono gnostica, faccio riferimento all’insegnamento del Lectorium Rosicrucianum, non troppo lontano dall’antroposofia) ho comunque una opposizione contro il tema degli angeli custodi, degli esseri elementali e di tutto quello che è molto/troppo animico o mistico.
A mio giudizio alcune cose non dovrebbero essere alimentate ed approfondite. Fanno parte dell’universo e del piano divino ma mi piace pensarle lì dove sono, senza interagire con loro né alimentare un eventuale legame. Penso ai rituali effettuati durante la giornata con gli angeli protettori ecc. Comunque sia, certi legami con la sfera riflettrice o con la Madre Terra son migliori del metodo forviante della nostra scuola pubblica, traumatizzano meno! Scuola senza dubbio frettolosa nell’insegnamento e disattenta al mondo sottile che ci circonda e che ci coinvolge.

Si è parlato molto del RITMO e delle buone e sane abitudini da mantenere (o adottare) anche a casa. Ad esempio un BUON RIPOSOORARI REGOLARI per i pasti. La scelta di poca o niente televisione potrà coadiuvare e sostenere la crescita dei nostri figli. Gli aneddoti sulla tv facevano venire la pelle d’oca, ma fortunatamente noi ci abbiamo rinunciato (completamente) già da più di un anno! Ed è una gran bella cosa per tutti noi!

Poi ho fatto notare che per molte famiglie acquisire i ritmi tipici del Ticino è molto difficile, ad esempio in Italia entrambi i genitori lavorano almeno 8 ore e spesso sostenere i figli nel loro sviluppo è un compito arduo.
Pensiamo al momento della sera: molti dei genitori che conosco entrano a casa alle 20 o poco prima e certamente non potranno mai gustarsi lo scorrere lento della sera o attenersi a delle tempistiche necessarie ad un buon riposo…
Per non parlare poi della colazione (sulla nutrizione presto seguirà un nuovo post adeguato a questa mia nuova intesa con il mondo Steineriano) che spesso viene vissuta con grosse tensioni non assecondando le necessarie (ed individuali) esigenze dei nostri corpi. insomma, un buon ritmo e una certa regolarità “rassicurano” e tutelano sia il bambino che noi genitori.
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Dal sito Rudolfsteiner.it riporto questo articolo:

La scuola, un organismo vivente.
Il ruolo dei genitori nella scuola steineriana
di
Luciano Balduino

“Si accompagnerà il bambino a sviluppare sempre armonicamente l’attività delle mani, del cuore e della mente. Proprio su questo equilibrio poggerà la sua capacità futura di divenire un uomo libero, fiducioso in se stesso e capace di contribuire allo sviluppo della comunità umana.

Ci si rivolge al bambino dedicando pari attenzione sia alla maturazione individuale sia a quella sociale. Questo avviene, per esempio, attraverso l’esperienza del ritmo, con l’alternarsi giornaliero di attività pratiche, creative e che stimolano l’ingegno e attraverso le celebrazioni legate alle festività dell’anno. Viene riconosciuta pari dignità alle materie intellettuali, artistiche e manuali, con la consapevolezza che dita abili producono abilità di pensiero. La sana formazione di corpo, anima e spirito è l’intento principale della pedagogia Waldorf.

L’agile mobilità delle dita è il presupposto della parola.
Gli educatori eseguono con i bambini giochi ritmici con le dita sulla scia di brevi versi; si imparano le tabelline a passo di marcia o battendo le mani a ritmo. La pittura, il flauto e i lavori manuali, sviluppano al contempo sensibilità artistica e abilità delle dita.

Gli allievi sono stimolati ad esprimere le loro abilità traendone soddisfazione personale, e ad interessarsi anche a quelle dei compagni, rendendo viva l’esperienza di armonia del gruppo in classe. Se il mondo di domani potrà essere un luogo in cui la pace, i diritti umani, la democrazia, la tolleranza, la multiculturalità avranno maggior spazio di oggi dipenderà in massima parte dall’educazione, ed è proprio agli aspetti sociali che l’educazione Waldorf dedica una particolare attenzione.

 

La scuola, quale istituzione sia pubblica che privata nella pratica corrente è considerata come un’entità chiusa in se stessa, comprendente nel suo ambito solo e soltanto i soggetti direttamente coinvolti nel processo di insegnamento: alunni ed insegnanti. La famiglia, che le affida i figli, vive al di fuori di essa ed estranea alle sue problematiche gestionali ed alle vicende interne. Salvo eventualmente a comparire con azioni di protesta nel caso siano disattese le sue aspettative. Col pagamento del contributo pecuniario dovuto (retta scolastica o tasse, se trattasi di scuola pubblica) la famiglia considera assolto ogni suo impegno nei confronti della istituzione scolastica.

La concezione steineriana considera invece la scuola un istituto che, per il fatto stesso che ad esso vengano affidati bimbi ed adolescenti da istruire, deve necessariamente vedere intimamente coinvolte nella sua vita anche le loro rispettive famiglie. Se è vero che per il funzionamento di una attività scolastica sono direttamente impegnati in primo luogo gli insegnanti e poi anche i gestori che si occupano di tutte quelle incombenze che rendono possibile lo svolgimento dell’attività stessa, è altrettanto vero che, siccome questa attività è diretta verso bimbi ed adolescenti, il miglior risultato è raggiungibile solo attraverso la partecipazione delle rispettive famiglie alla vita della scuola ed alle sue problematiche.

La concezione steineriana considera un istituto scolastico un vero e proprio organismo. Esso è completo e VITALE solo se sono presenti e coinvolti (ognuno con un proprio ruolo specifico) tutti coloro che, per un verso o un altro, hanno in esso qualche interesse: insegnanti, gestori, famiglie degli alunni. In quanto esplicazione di una attività prettamente umana, dedita alla formazione psichica ed intellettuale di esseri umani in via di crescita, la visione steineriana riconosce che un organismo scolastico adempirà meglio ai suoi scopi se viene strutturato intimamente come lo stesso organismo umano, cioè triarticolato. Il concetto della ripartizione in tre arti fondamentali (triarticolazione) di un organismo umano nasce dalla constatazione che i vari organi e funzioni sono tutti raggruppabili in tre sistemi fondamentali e differenti:

– il sistema della testa e dei nervi (organo del pensare)

– il sistema ritmico circolazione, respirazione (organo del sentire)

– il sistema del ricambio e delle membra (organo del volere).

Muovendo da questa visione possiamo raffigurarci l’intero organismo scolastico triarticolato come costituito da una mente (il collegio degli insegnanti), da un cuore (il consiglio di amministrazione), dalle membra (l’assieme dei genitori). Egualmente partendo da una diversa immagine, che da un altro punto di vista descrive l’intero essere umano (sempre triarticolato) costituito da corpo, anima e spirito, possiamo attribuire una analoga rappresentazione alle tre componenti formanti l’intera entità scolastica e cioè:

– lo spirito, rappresentato dal corpo insegnante, da cui emanano, oltre alla attività educativa, i principi che ispirano tutto l’operare della scuola, le sue mete, le vie da percorrere. Ad esso e ad esso soltanto spettano ogni scelta di tipo pedagogico, dai programmi e metodi di studio, alla valutazione dei singoli insegnanti e degli allievi.

– l’anima, rappresentata dalla direzione amministrativa, emanata dall’associazione che rappresenta giuridicamente la scuola e che ha espressamente compiti gestionali. Essa, quale cuore pulsante della scuola, accoglie dai fruitori dei suoi servizi (genitori) le sostanze materiali vitali (denaro) e , secondo le esigenze, piani e programmi di lavoro, le fa fluire nelle varie attività della scuola stessa per il loro espletamento. Ad essa compete ogni scelta inerente la gestione, la promozione e sviluppo della scuola.

– il corpo, rappresentato dall’assieme dei genitori. Esso, in quanto fondamento basilare su cui si poggia l’intero “edificio” scolastico (in altri termini il corpo entro il quale ed in funzione del quale si esplica l’attività dell’anima e dello spirito) deve fungere da vero e proprio sostegno morale e materiale della scuola stessa. Esso deve costituire una base sicura e tranquilla sulla quale, con tutta la serenità che è necessaria per tali compiti, l’anima e lo spirito (amministratori ed insegnanti) possano adempiere alle loro importanti e delicatissime mansioni.

Serenità che deriva da quella corrente di “fiducia” che dai genitori vuole scorrere su verso amministratori ed insegnanti. Fiducia che è indispensabile affinché, chi è preposto ad un lavoro, possa svolgerlo nel migliore dei modi. Fiducia che certamente meritano coloro che, con tanto amore, dedizione e spirito di sacrificio, danno tutto di se stessi per l’educazione dei bimbi loro affidati. E ancora serenità fondata sulla certezza che, in ogni evento o difficoltà, i genitori non mancheranno di essere presenti con la loro operosità e contributo per mantenere in esistenza e vitale la scuola dei loro figli. Poiché in definitiva tutto ciò che si compie, le condizioni in cui tutta l’attività viene svolta, i fasti ed i nefasti vanno ad influire e con inaudita forza sui bimbi ed adolescenti che sono il vero centro di tutto e l’unico scopo del complesso organismo scolastico. Ed i bimbi, gli adolescenti sono i primi a risentire di quanto avviene nella scuola ed a portarne i segni.

Esattamente come nell’organismo umano, sul cui modello la scuola steineriana è strutturata, ognuno dei tre sistemi è e deve essere del tutto AUTONOMO ed INDIPENDENTE nella esplicazione delle sue funzioni. Esse tuttavia sono e debbono essere in ogni momento strettissimamente INTERCONNESSE le une con le altre. Di conseguenza, se la funzione di un sistema evade dal proprio ambito e cerca di interferire o sovrapporsi ad un altro, si instaura un processo di malattia. Analogamente, se viene meno l’interconnessione fra i sistemi od uno di essi si rende latitante, l’organismo si ammala. L’abbandono o il distacco poi di un sistema dagli altri conduce alla morte dell’intero organismo.

Come si evince da quanto precede, a differenza di ogni altro tipo di istituzione scolastica pubblica o privata che non contempla la partecipazione diretta dei genitori alle vicende interne, quella steineriana attribuisce loro un importantissimo ruolo di sostegno, morale e materiale, in collaborazione con amministratori ed insegnanti e con piena compartecipazione alle varie problematiche. Se ancora si considera che del resto l’intero processo dell’educazione è ripartito equamente fra la famiglia e la scuola ognuna con compiti diversi, ma ben definiti appare ovvio che il risultato dipenderà dall’affiatamento che sarà stato instaurato fra scuola e famiglie, oltre che dalla partecipazione di tutti, ognuno secondo i propri ruoli e competenze, alle problematiche della vita scolastica. In quanto la scuola steineriana, seppur privata, non si presenta come una impresa di capitali facente capo ad una “proprietà”, ma è a tutti gli effetti una vera e propria comunità, triarticolata in sistemi aventi ognuno un compito specifico, compete ai partecipanti ed in modo particolare ai fruitori dei suoi servizi la copertura dell’intero onere dei costi di gestione. Questo avverrà normalmente attraverso contribuzioni dirette, ma, qualora esse non risultassero sufficienti, sarà compito morale dei partecipanti di adoperarsi per ottenere contributi da terzi, sotto le forme più svariate: donazioni, sottoscrizioni, vendite di beneficenza (ad esempio “il bazar”), attività remunerate od altro. Solo con la cooperazione di tutti, in un clima di serena armonia, di fiducia spontanea, scevra da riserve e quindi in un clima di aiuto reciproco in vista di un risultato che se conseguito costituisce un bene per tutti, la scuola è vitale, prosperosa e portatrice di ricchezza interiore per i bimbi, per i genitori.

Bimbi vegetariani in salute!

L’idea di scrivere un nuovo post sull’alimentazione naturale e vegetariana mi frulla in testa da tempo e, visto che sono piena di amiche lontane con bimbe da svezzare (Mery+Greta, Edith+Ethan, Silvia+Gretel e Francesca+Matilde) ecco che mi ritrovo qui per loro e per tutti voi dai cuori verdi e gentili! Peace & Love!

L’idea di crescere (il proprio figlio) in un mondo di cibi precotti e di verdure viaggiatrici o cresciute sotto lampade potrebbe spaventare qualsiasi genitore (bè proprio tutti no!, ahimè!), ma quando una nuova volitiva consapevolezza prende il posto della placida ignoranza… allora tutto diventa gioia e piacere!

In casa nostra la qualità del cibo è importante. La scelta bio non copre ancora tutto il cibo acquistato ma ammetto di voler tendere a questo lusso. Qui in Svizzera purtroppo il cibo bio, a meno che non sia il proprio cibo bio, è piuttosto caro e i GAS (gruppi di acquisto, mi riferisco ad esempio alle verdure o frutti locali) ci sono ma non sono compatibili con le tasche scarne di noi emigrati.

In questo periodo sento molto l’importanza di una alimentazione coscienziosa anche perchè ho appurato che ci si ammala facilmente o subentrano seri problemi quando “mollo la presa” e mi lascio solleticare dalla facile vita del cibo pronto! (Recenti problemi di stitichezza della mia piccola e influenze appena trascorse).

man

Per non parlare poi del fastidio che provo quando guardo video come questo Man,uffa!
Che brutta roba la nostra specie umana! Mi sale su una repulsione forte forte verso “l’industriazza della carne a fettine”… verso un pò tutto il sistema che posso riassumere così: In the fall, sempre di Steve Cutts.


Se alla voglia di bio sommo la nostra scelta vegetariana ottengo
12 anni di sperimentazioni culinarie sane e consapevoli. Tanto sentite quanto l’impegno che ho avuto nello svezzare  e che mantengo nel crescere le mie due bimbe. Entrambe oltre il 95 percentile sin dalla nascita! Dunque le ho sempre nutrite bene pur essendo vegetariana! 🙂

Fidatevi dunque, si può fare tanto grazie a scelte del genere, ad esempio crescere i propri figli in un mondo più sano e semplice!

Se vi attira l’idea di una dieta vegetariana leggete su Veganblog.it questi tre post a voi dedicati ai bimbi piccoli:

Prime pappe 6-10 mesi in cui consiglio trucchetti salva tempo e salva pancino
Polentine 8-12 mesi per il proseguimento dello svezzamento con pappe più solide e nutrienti
Dai 12 mesi in poi, con ricettine semplici e trucchi “camuffa legumi”!

Per i primissimi mesi di svezzamento consiglio sempre di usare frutti di stagione e farine appena macinate, di qualità o addiruttura biodinamiche. Sotto casa ho la fortuna di aver un negozietto che macina i semi di cereali al momento e svezzare Leda fu una gioia immensa! Le prime pappe da somministrare sono quella di farina di avena, di orzo o di riso fatte con l’acqua di cottura di frutta o verdura. Altri consigli di cucina li trovate nei post che vi ho citato sopra. A queste farine si aggiunge piano piano l’olio evo, delle piccolissime quantità di spezie e mai e dico mai il sale!

Quando poi crescono e non son più bebè la faccenda diventa più complicata, ma…. Il camuffare gli ingredienti è per me ancora fondamentale! In quanto decoratrice amo davvero l’arte delicata del trompe l’oeil e anche in cucina ho trovato i miei trucchi!

I bimbi vegetariani come i loro amichetti onnivori potrebbero non amare il semplice broccolo bollito, l’inncocuo fagiolo borlotto oppure la più saporita cipolla. Ebbene mammine imparate a camuffare bene i vostri ingredienti così potrete organizzare senza intoppi il vostro menù settimanale in modo regolare (ma quanto amano la ripetizione, la routine?!) senza mai buttare via degli avanzi di cibo scartato!

Ad esempio i legumi li cuocio in pentola e poi ne conservo una parte in freezer, una parte per una buona “Pasta e fagioli”, e una parte li frullo per fare una Galletta. Galletta l’ho inventato io,ma è una specie di “frittatina” senza uova ma fatta di legumi, acqua (o latte veg), farina (o fiocchi di avena), olio e spezie a piacere.
gallette ai legumi
Ogni volta son diverse e si adattano a molti ripieni; qui sopra è in una versione estiva con affettato veg, lattuga e pomodori, ma son buonissime anche con salse di yogurt, di verdure o un con semplice filo di olio evo. Io le cuocio in padella antiaderente e quasi senza olio, in una grande padella ce ne stanno 3 e avranno questa forma pratica per le loro piccole manine!

Provatele! Liberate la vostra fantasia e giocate in cucina con i vostri bimbi! Le adoreranno, e voi sarete più felici perchè avranno mangiato circa 100 grammi di legumi senza saperlo!!! 😉

Per quanto riguarda le verdure vi consiglio di insegnare ai vostri cuccioli di mangiarle senza condimento e preparate in modo semplice, magari appena sbollentate. Offrendogli un cibo nuovo per volta, durante i primi mesi dello svezzamento, si dà loro la libertà di imparare ed apprezzare le mille sfumature delle verdure o dei frutti maturi…

A proposito leggete anche Aromatizzare e insaporire con le spezie, non salare! un chiaro articolo di Fattidicannella.it con ottimi consigli e un’intervista ad un nutrizionista di Valorealimentare.it.

Sulle proteine c’è tutto un dire molto complesso e dettagliato, magari preparerò un post dedicato. Per le prime infarinature vi copio un breve estratto da Sulle proteine nella dieta dei bambini:

“…L ’eccesso proteico, soprattutto di proteine animali, favorisce un’azione tossica dei residui proteici non digeriti, provocando una maggiore disposizione alle malattie infettive. La riduzione di questo tipo d’apporto proteico invece, favorisce una buona difesa contro catarri e infezioni, indipendentemente dal problema “mucca pazza” e della presenza d’ormoni e antibiotici nei cibi animali. L’esperienza clinica conferma infatti un aumento delle difese immunitarie su bambini passati ad una dieta a tendenza latteo-vegetariana nei primi anni di vita. Con una corretta alimentazione integrale non c’è da temere carenza proteica purché si alternino i vari cereali, si faccia un uso moderato di legumi e latticini, frutta, verdura, aromi, grassi di buona qualità, si presti attenzione ad impiegare prodotti da coltivazione biodinamica certificati Demeter: nelle colture convenzionali la salute della pianta è disturbata dalla concimazione forzata con conseguente formazione di proteine abnormi che favoriscono manifestazioni patologiche nei bambini, come allergie e intolleranze alimentari”.

Sul cosa bere…
Vi ricordo anche che durante il giorno, oltre al latte materno, si può preprarare un bel biberon con la dolce acqua di cottura della frutta: mela, pera, prugne ecc. Così impareranno a fare un dolce passaggio (magari dopo l’anno di vita) dal seno materno al biberon. Le mie bimbe hanno sempre bevuto tisane e succhi home made e tutt’ora son felici di berne a litri! Devo ammettere che crescendo, però preferiscono di gran lunga un succo confezionato e zuccherato! Ma lo vivono come un regalo, una sorpresa e non ne dipendono di sicuro! Per dolcificare se fosse necessario si può sempre usare il miele, il succo di agave ecc. Lo zucchero bianco è bandito, in quanto alimento super raffinato fa proprio male ed è scarno di proprietà!

Poi dedicherò un bel post sull’aiuto che una sana alimentazione può portare alla salute dei nostri figli. Ad esempio ho trovato Alimentazione e tendenza catarrale del bambino dove si leggonno cose interessantissime a proposito! No al latte di mucca quando è presente catarro ecc.

Vi lascio con questo bel bagnetto rilassante… un fantastico video di Rochel Sonia, levatrice francese che ha del miracoloso… guardatelo please! 🙂 Vi cambierà la giornata o la vita! 🙂

Influenza via!

In meno di un mese ho contratto due volte l’influenza, si-si dicono che faccia così – che ritorni; sia come sia sono molto infastidita e perplessa! Non mi ammalavo da tantissimo tempo!

E in effetti è stato un mese durissimo e per troppo tempo mi son distratta da me stessa, dall’ascolto dei miei veri bisogni. Ecco perchè non mi avete vista, letta nè sentita!

Ora sono alla scoperta non tanto di particolari rimedi contro l’influenza, che ho già superato…. quanto del significato più profondo di questa nostra doppia influenza. Questo mi richiederà ulteriori sforzi indagatori, ma siccome la Via di introspezione che ho scelto è tortuosa e complessa non mi scoraggio perchè il premio finale è il migliore e l’unico che desidero! 🙂
Non sai qual’è?! Allora leggi i miei post sul Lectorium Rosicrucianum! 🙂

In questi giorni sto un pochino meglio e partendo dall’ispirazione di un post sulla cipolla mostratomi dalla cara Marina (grazie!), vi scrivo il primo post dell’anno tentando di scacciare di casa questo virus che ha indebolito me e le mie cuccioline!

In caso di raffreddamenti la cipolla, ad esempio, va mangiata spesso anche cruda. Insieme all’aglio ha forti proprietà antibatteriche: in questi giorni infatti l’ho cotta, frullata e mangiata in molti modi! Il problema è che eravamo indebolite dal poco riposo e andando all’asilo le bimbe (ed io) siamo terreno fertile per virus & Co.

Per la conoscenza delle qualità antisetiche della cipolla devo ringraziare mia nonna e mia mamma. Ringrazio loro anche per avermi insegnato che la natura è la migliore farmacia e che il nostro corpo risponde a dovere se abituato a questi metodi dolci ed efficaci.

Da qualche tempo mi sto informando anche sulle cure antroposofiche e devo dire che mangiando con attenzione e consapevolezza si può scacciare ogni brutto male di stagione, rafforzare il proprio corpo e non solo!

Nel sito ufficilale della Società italiana dei medici antroposofici si trovano informazioni utili ed alcuni principi che condivido:

Per i medici antroposofi la vita del corpo e la vita dell’anima formano, insieme all’individualità dell’uomo, un’unità, influenzandosi reciprocamente. La considerazione di questo aspetto, nella diagnosi e nella terapia, è uno dei fondamenti essenziali della medicina antroposofica”.

Un altro punto da promuovere è:

“La terapia medicamentosa, nella medicina antroposofica, si attiene all’eterno e collaudato principio: il meno possibile e soltanto fino a quando è necessario”.

E ancora:

“In un’epoca in cui viene sempre più sollecitata la responsabilità e l’iniziativa dei singoli in materia di salute, una medicina che prende questo compito metodicamente con serietà, è una necessità sociale.
In un’epoca che, nonostante la società pluralistica, tende a generalizzare, a uniformare e a voler normare tanti aspetti della vita, è richiesta più che mai una medicina che proponga offerte diversificate e olistiche e che collochi al centro l’individualità dell’uomo.
Una mendicina che metta i pazienti in condizione di collaborare nella decisione del procedimento terapeutico più appropriato per se stessi, al fine di superare la malattia e di comprenderla come una possibilità per il proprio sviluppo. Proprio per questa ragione la medicina antroposofica, oggi, è così necessaria e così attuale!”.

Per non usare farmaci che detesto e non tollero, ricorro da sempre a vari rimedi omeopatici e naturali, parlando di influenza vi racconto di noi…. e delle nostre alternative efficaci. Vi ricordo comunque che è sempre meglio parlare con il proprio medico omeopata, io NON sono un dottore!

–  per tosse e raffreddore usiamo le pasticchine della Heel (TARTARUS e ACONITUM)

– eliminare il latte di mucca nel periodo di “muco” è un segreto rivelatomi dalla mia cara amica Otillie, non mi ha saputo spiegare bene il motivo ma devo dire che aiuta davvero ad impedire l’eccesso di muco nei bronchi e anche nel naso. Qui molte mamme in ambito steineriano lo sanno e funziona!!! In questi giorni abbiamo bevuto l’ottimo latte di avena che rinfresca e purifica! Occhio al latte di riso, parecchio dolce e provoca stitichezza!

– per la tosse secca e grassa vi consiglio l’areosol con due gocce di estratto di Timo e tantissime tisane pettorali con molto miele al castagno…. qui da noi l’aria è secchissima e siamo costretti ad umidificare l’aria di casa ogni giorno: questo aiuta a non seccare il cavo orale e le mucose.

– se la tosse proprio non va noi usiamo Elisir, della Weleda un buonissimo sciroppo fatto con i fiocchi!

– per integrare molta vitamina C: kiwi, limoni, arance non spremute ma mangiate a spicchi, tanto tanto nasturzio in foglie essiccate (segui il mio nasturzio da amare). Infuso di rosa canina, broccoli, peperoni, vellutate di carote con cipolla e aglio, carote in pinzimonio con tanto limone, centrifughe di frutti freschi ecc.

– per la febbre evitiamo il paracetamolo sotto i 38°, ma se proprio si sta male a suon di male alle ossa e timpani che fischiano prendiamo l’ARNICA COMPOSITUM o per i grandi la BELLADONNA in gocce.

Per ora vi saluto, se riuscirò in questi giorni aggiorno il post con altre idee alternative.

L’ultima che mi viene in mente è quella di ricoprire di cioccolato la frutta… dopo una settimana di kiwi mangiati a fettine trovarne uno infilzato tipo lecca-lecca sarà una golosa sorpresa che potrà fare miracoli! 🙂 Occhio però che la ciccolata irrita! Usatela con parsimonia! 😉

Ciao lettori, ben ritrovati nel nuovo 2013!
Ora vi saluto e…..  se avete altri rimedi efficaci contro i raffreddamenti invernali vi prego di aggiungerli nei commenti, un post molto commentato è per me segno di apprezzamento e il senso di questo post è proprio la condivisione del vecchio “sapere” che tutto risolve e tutto sprona! 🙂 Per esempio leggete anche qui, un bell’articolo completo!

biscotti per le feste

Ormai sono un paio di settimane che penso ai biscotti di Natale.
Come ogni anno, da quando sono mamma, regaleremo biscottini fatti in casa. Le nostre sei mani (mie, di Diana e di Leda) impasteranno biscottini golosi da sfornare in quantità massiccia!

Spero che l’idea di questo post culinario vi sia utile, io sono sempre alla ricerca del “biscotto perfetto”, vi dico subito che a me piacciono sani e semplici, per il Natale però son concesse varianti golose e degli ingredienti più ricercati! Anche perchè da quando abito in Ticino non so più cosa siano i biscotti leggeri senza burro e fatti con l’olio d’oliva! Qui impera il burro e tantissimo cioccolato! 🙂

Se avete suggerimenti o ricette da far girare sentitevi liberi di aggiungerli tra i commenti. Magari potrò fare un post sucessivo con le vostre ricette! 😉

Qui sotto vi propongo una selezione di biscotti presi dal web che ho provato e che sto valutando. Buon lavoro cuochine! 🙂

Per primi vi propongo i famosi Biscotti Diamante di Maurizio Santin (il top della pasticceria italiana). Avete presente i biscotti al burro scozzesi? Ecco… siamo lì come quantità di burro. Anche come sapore ricordano gli Shortbread, ma in più hanno il contorno di zucchero di canna che li rende speciali e che dovrebbe rimandare all’effetto-diamante, da qui il nome (fonte unbiscottoalgiorno.com)


BISCOTTO DIAMANTE
diamante

Ingredienti:
450g Farina
160g Zucchero a velo
1 Tuorlo
400g
Burro
1 bacca di vaniglia
1 Scorza di limone grattuggiato
q.b. Zucchero
di canna

Procedimento:
Amalgamare tutti gli ingredienti con il burro ammorbidito.
Fare un salsicciotto aiutandosi con le mani e mettere in frigorifero
per circa un’ora.
Passare il salsicciotto nello zucchero di canna in modo che lo
zucchero si attacchi alla pasta e che la superficie sia completamente
ricoperta.
Dal salsicciotto tagliare i biscotti. Mettere in forno a 170°
circa 10 minuti. Controllare la colorazione prima di tirarli fuori.

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BISCOTTI AL COCCO (GLUTEN FREE)
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Dal sito Araba Felice riporto le sue indicazioni e la ringrazio!

Ingredienti:
75 gr farina di cocco
1 albume
80 gr zucchero semolato
un pizzico di sale
Procedimento:
In una ciotola mettere la farina di cocco, l’albume, lo zucchero e il pizzico di sale.
Amalgamare bene gli ingredienti. Verrà fuori un impasto sbriciolato, è giusto così 🙂
Ricoprire una placca di carta forno.
Prendere l’impasto aiutandosi con due mani e fare delle palline schiacciate
non troppo compatte da posizionare sulla placca.
Cuocere in forno a 160° per 16-20 minuti.
Quando la base inizia a dorarsi vuol dire che sono pronti.
Tirateli fuori ma non toccateli assolutamente perché sono ancora fragili.
Lasciate raffreddare e servite a temperatura ambiente.
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CHOCOLATE CHARMS
da Cookies di Martha Stewart
(dal sito arabafeliceincucina.blogspot.com)

cacao
Ingredienti per 20 biscotti:
125 g di farina
15 g di cacao amaro
la punta di un cucchiaino di sale
113 g di burro
70 g di zucchero semolato
qualche goccia di estratto di vaniglia, facolatativo
altro cacao in polvere per la copertura
Procedimento:
Battere con le fruste elettriche il burro  per circa cinque minuti, finche’ ben montato.
Aggiungere lo zucchero e montare per altri due minuti.
Unire l’estratto di vaniglia, se si sceglie di usarlo e montare un altro minuto.
A parte miscelare farina, cacao e sale ed unirli pian piano al composto
di burro usando le fruste a bassa velocita’, ma ad un certo punto sara’ impossibile
usarle e bisognera’ utilizzare una spatola.
Assolutamente non impastare con le mani, e fermarsi non appena
il tutto sta insieme. Risulterà un impasto molto morbido.
Formare un disco con l’impasto, avvolgerlo in pellicola e mettere in frigo per almeno due ore.
Aiutandosi con un cucchiaio prelevare pezzetti di impasto, che ora sara’
piuttosto duro, e rotolarli tra le mani a formare palline di circa 2, 5 cm di diametro.
Adagiarle in teglia su carta forno e metterle in freezer per quindici minuti.
Se i biscotti non sono ben freddi non manterranno la forma in cottura.
Cuocerle in forno preriscaldato a 165 gradi per circa 20-25 minuti, non di più.
Far raffreddare completamente quindi spolverizzare con cacao amaro. 

NOTE: I biscotti durano tranquillamente una settimana, ma conservateli
senza spolverizzarli.
Regalateli unendo un sacchetto di cacao a parte, e le istruzioni
su un biglietto carino: bella idea, no?! 🙂
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COCONUT MACAROONS AL CIOCCOLATO (GLUTEN FREE)
da Cookies di Martha Stewart, sempre su arabafeliceincucina.com

Ingredienti per una dieci biscottini:
75 gr di farina di cocco, o cocco disidratato
un albume
80 gr di zucchero semolato
un pizzico di sale
scaglie di cioccolato, facoltative
un goccio di estratto di vaniglia, facoltativo
Procedimento:
Mettere in una ciotola la farina di cocco, l’albume, lo zucchero, il sale ed, eventualmente, le scaglie di cioccolato ( non troppe!) .
Mischiare il tutto con le mani, stringendo l’impasto tra le dita.
Bagnarsi le mani con acqua fredda, scolarle dall’eccesso e formare dei mini coni che andranno poggiati sulla teglia coperta con carta forno. Non stringete troppo le montagnette, devono rimanere soffici.

Infornarle a 160 gradi per un tempo variabile tra i 16 ed i 20 minuti, finchè la base e la punta saranno leggermente coloriti. Tirare la teglia fuori dal forno e non toccarli assolutamente ( da caldi potrebbero rompersi ) Servire a temperatura ambiente.

NOTE:

I dolcetti raffreddati durano tranquillamente anche sei o sette giorni, purchè chiusi in una scatola di latta.
La dose di zucchero nella ricetta originale è quasi il doppio, quindi se volete aumentarlo fate pure.
D
a caldi sono fragili, ma raffreddandosi diventano perfettamente maneggiabili e trasportabili.
Per un tocco diverso, potete anche deciderli di passarli, una volta raffreddati, nel cioccolato fuso. Gnam!

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BACI DI DAMA
Ricetta di Fiordifrolla.it
Ingredienti per circa 80 biscotti:
300 g di farina 00
300 g di mandorle
300 g di zucchero semolato
300 g di burro cioccolato fondente q.b.

Procedimento:
In una casseruola colma di acqua bollente fate scottare le mandorle per un paio di minuti, quindi scolatele e pelatele mentre sono ancora calde.
Disponetele su di una leccarda rivestita di carta da forno, possibilmente evitando che
siano sovrapposte, e fatele tostare sotto al grill fino a doratura
(non devono diventare troppo colorite o risulteranno amare).
Fatele raffreddare, quindi tritatele nel mixer insieme a metà dello zucchero
semolato, cercando di ottenere un composto fine, omogeneo ed evitandodi surriscaldarlo troppo (altrimenti le mandorle rilasceranno il loro olio).
Trasferite il tutto nella ciotola della planetaria montando il gancio a foglia (o a k, a seconda dell’apparecchio che utilizzate), unite il burro tagliato a cubetti, lo zucchero restante e la farina, quindi azionate l’impastatrice a bassa velocità fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Avvolgetelo nella pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per almeno 2 ore.Trascorso questo tempo, prendete l’impasto e con le mani formate velocemente tante
palline del diametro di circa 1 cm, che disporrete su di una teglia rivestita di carta
da forno (oppure su di un vassoio) opportunamente distanziate
(in cottura aumenteranno le loro dimensioni).
Procedete in questo modo fino ad esaurimento dell’impasto.
Fate raffreddare le palline così formate in frigorifero per altri 30 minuti, quindi
cuocete i biscotti nel forno già caldo a 140° per circa 15-17 minuti
(il tempo esatto dipende dal vostro forno), o comunque fino
a quando i bordi appariranno leggermente dorati.
Sfornate e fate raffreddare i baci di dama direttamente sulla teglia
(fino a quando si saranno un po’ induriti), poi su di una griglia per dolci.
Nel frattempo tritate grossolanamente il cioccolato fondente e fatelo sciogliere a bagnomaria
fino ad ottenere una crema fluida.
Quando i biscotti saranno giunti completamente a temperatura ambiente,
aiutandovi con un cucchiaino prelevate un po’ di cioccolato e disponetelo
su sulla base di due biscotti.
Accoppiateli, lasciate solidificare il cioccolato, quindi servite.
Si conservano per circa 1 settimana all’interno di una scatola di latta.

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Per ora mi fermo qui. La prossima settimana inizierò la produzione dei biscotti e vi farò sapere come procede l’impresa!
Un saluto a tutti i miei nuovi amici lettori: Natalie e Patrizia, e un abbraccio alle mia seguaci preferite: Marina e Luisella!
Mi scuso con ArabaFenice che ha il copyright sulle sue belle foto e che mi ha scritto di toglierle assolutamente e in modo risolutivo!Presto rimedierò alla mancanza di buone foto!
ciao, buona vita a tutti!